Ponza con i suoi fondali è stata il punto di arrivo della sperimentazione del progetto TEAM – Tecnologie Emergenti per l’Archeologia Marina effettuata in siti archeologici in prossimità delle coste laziali, in primis di quelli situati nell’arcipelago delle isole Pontine.
La campagna, condotta ad aprile 2021 a conclusione del progetto di ricerca partito nel 2019, è stata volta a testare il sistema di monitoraggio, sorveglianza e valorizzazione dei siti archeologici sottomarini basato sulla tecnologia di Internet of Underwater Things sviluppata da WSENSE nell’ambito del progetto TEAM.
In particolare, all’interno dei siti archeologici sommersi nelle acque antistanti le coste dell’isola di Ponza è stato testato l’uso di un robot sottomarino per la scoperta e documentazione dei siti. La navigazione autonoma del robot è stata resa possibile da un innovativo sistema di GPS sottomarino sviluppato da WSENSE.
Negli stessi siti è anche stata testata una rete di sensori sottomarini in grado di misurare e trasmettere in tempo reale una serie di parametri ambientali come ossigeno disciolto, temperatura, salinità, CO2, torbidità, e allo stesso tempo di fornire un sistema sottomarino di videosorveglianza dei siti adatto a operare anche in profondità e in modalità wireless.
Il WiFi sottomarino sviluppato da WSENSE e dall’Università degli Studi di Roma Sapienza è anche in grado di creare l’infrastruttura di comunicazione e localizzazione che permette agli operatori subacquei di chattare con l’esterno mediante tablet sottomarini connessi alla rete, di essere localizzati e di aver presentato in tempo reale contenuti personalizzati.
Questa infrastruttura consentirà anche la creazione di itinerari basati su una esperienza unica di immersione nei siti di interesse naturalistico o archeologico del suggestivo litorale laziale. Sistemi che aprono nuove frontiere per il turismo, per la scoperta e la tutela dei siti, e che renderanno la Regione Lazio e le sue realtà di eccellenza della ricerca e dell’imprenditoria alla frontiera dell’economia del mare.
Nell’ambito della campagna sono state effettuate diverse missioni per l’ispezione del fondale marino e per la raccolta di immagini del relitto del Landing Ship Tank, nave da guerra americana della Seconda Guerra Mondiale adibita al trasporto di truppe e mezzi pesanti. Affondata nel febbraio del 1943, giace al largo della località Punta Papa a Ponza a circa dieci metri di profondità.
Altre missioni oggetto della campagna TEAM hanno riguardato il monitoraggio della presenza e dello stato di salute della Posidonia Oceanica sul fondale marino dell’isola pontina.
I dati raccolti attraverso il sistema di monitoraggio e comunicazione impiegato nei test sono stati utilizzati per validare soluzioni innovative per la rilevazione di anomalie e per la trasmissione in tempo reale via wireless di immagini che le documentino dai fondali verso la superficie.
Il team tecnico, che ha condotto le sperimentazioni sotto il coordinamento della Prof.ssa Chiara Petrioli, è formato da dottorandi del Dipartimento di Informatica della Sapienza e ingegneri e ricercatori di WSENSE.
Il successo dei test getta una nuova luce sul futuro della tutela e della valorizzazione del mondo culturale nascosto nelle profondità dei nostri fondali, straordinariamente ricchi di una storia ancora in buona parte da portare alla luce.
Il Progetto TEAM – Tecnologie Emergenti per l’Archeologia Marina ha ricevuto un contributo concesso a valere sul POR FESR Regione Lazio 2014/2020 – Avviso Pubblico “Beni Culturali e Turismo”, Atto d’Impegno prot. n. 0004759 del 05.02.2020, CUP F88I19000170006.